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BIO

Danzatrice e coreografa con una laurea in architettura, si forma tra Firenze e Berlino in danza contemporaena (Tecnica Nikolais con Simona Bucci e Paolo Mereu, contact improvisation con Alessandro Certini e Charlotte Zoerbey) e danza Butoh principalmente con Yumiko Yoshioka. Ha approfondito lo studio con Roberto Castello, Julie Ann Stanzak, Kaya Anderson, Maria Rosa Villoresi, Tadashi Endo, Atsushi Takenuchi e Ken May ed ha lavorato per Company Blu, Aldes, Ten Pen Chii art Labor, Compagnia Simona Bucci e Zaches Teatro. Nel 2012 si radica a Firenze dove avvia il suo lavoro personale come coreografa ed insegnante, proseguendo stabilmente le collaborazioni con Yumiko Yoshioka e Compagnia degli Istanti/CSB. Dal 2015 è regista e organizzatrice di un progetto di fusione tra Danza Butoh e Contemporanea che porta nel 2016 al debutto di Me/moire ( spettacolo del quale cura la regia con coreografie di Yumiko Yoshioka ) e che porta avanti con vari lavori site-specific e non, ultimo dei quali la presentaziona al Moving Bodies Festival di Torino del solo SPROUT. Nel suo lavoro educativo e performativo fonde le tecniche e il linguaggio contemporaneo con la profondità di intenzione e la intendità delle immagini del Butoh. La sua passione per la comprensione della struttura e della funzionalità del corpo la portano parallelamente a sviluppare il suo metodo educativo posturale (Movimento Sensibile) nel quale confluiscono le tecniche apprese e il suo personale approccio al corpo e al movimento.

PROGETTI

DISTANCE

DISTANCE - DANCERS IN QUARANTINE

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CARNOSAE RADICES

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SPROUT

ME/MOIRE PROJECT

ME/MOIRE PROJECT

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ME/MOIRE #1

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ME/MOIRE #2

ME/MOIRE #2

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“Nel mio lavoro il corpo è il fine e il mezzo, sorgente allo stesso tempo di movimento e di immagini che si intrecciano alimentandosi vicendevolmente, e la possibilità di abbandonare il conscio per l’inconscio, permettendo a simboli ed emozioni di nutrire il movimento, è la radice dalla quale si evolve il mio percorso.

 

Il corpo è un mistero, è uno strumento di percezione dotato di sensi finissimi che ci permettono di entrare in relazione con la materia visibile e invisibile, attraverso odori, suoni, immagini e sogni. Comprende e unifica la densità della materia e l’immensità indefinibile delle emozioni e dei pensieri. Occupa apparentemente uno spazio finito ma può immaginare galassie distante anni luce. Aderisce perfettamente alla nostra unicità e contiene la nostra storia.

 

Questa è la visione che mi ha portato a fare del corpo lo strumento del mio lavoro e il centro di interesse delle mie ricerche. Sia nel mio approccio terapeutico/posturale che nel mio lavoro performativo non prescindo dalla conoscenza e dall’esplorazione di questo strumento ed la percezione consapevole è una delle chiavi per accedere alle sue potenzialità.